RISPLENDO NON BRUCIO di Ilaria Tuti (2)

 




Il prof. Johann Maria Adami è stato internato nel campo di concentramento di Dachau per le sue idee politiche contrarie al nazismo. Adami è stato torturato ed ha subito ogni specie di sevizie e privazioni come tutti i suoi compagni di prigionia.


Egli ha lasciato a Trieste sua figlia Ada, medico, con la quale era in disaccordo, perché la sua opposizione ad Hitler era costata la distruzione della famiglia. L’altro figlio Stephan si era suicidato, perché incapace di assoggettarsi al nuovo quadro politico introdotto dal nazismo.


La moglie era morta per il dolore al momento dell’arresto del professore. Quando sembra che la fine sia vicina, Adami viene incaricato di scoprire la verità che si cela dietro la morte sospetta di un soldato tedesco, avvenuta nel castello di Kransberg, dove si trova il bunker di Hitler. Il Führer teme un complotto alle sue spalle e, su suggerimento di un ex allievo del professore, l’ufficiale delle SS Veil Seidel, costringe Adami a ricorrere a tutte le sue conoscenze medico-psichiatriche per risolvere il caso in lotta contro il tempo. Il professore lo fa non solo per salvare se stesso, ma per proteggere chi ama a Trieste.


La macchia di sangue lasciata sulla neve intorno al castello di Kransberg dal soldato tedesco richiama la macchia di sangue, che scopre Ada a Trieste, vicino alle mura della Risiera, testimonianza di un’aggressione mortale subita da Margherita, una ragazzina alla quale vuole molto bene. Altre due donne sono state barbaramente uccise in precedenza, con le stesse modalità.


Ada inizia ad indagare sui casi per smascherare l’assassino. Lei è sola, non ha più suo padre né suo marito, scomparso con i partigiani in fuga, e la città le sembra nemica. La sua Trieste vivace, luminosa, piena di allegria, è stata invasa dalla morte, dalla distruzione e l’aria è permeata dalla cenere uscita dalla Risiera.


Ada ha ereditato il coraggio e le competenze mediche del padre, inoltre ha un segreto da proteggere, che le fornisce la forza e la speranza per sopravvivere. La resistenza, la saggezza, la tenacia, lo spirito umanitario uniscono padre e figlia nella lotta per far sì che possa rinascere la speranza in un futuro migliore.



RECENSIONE


Il romanzo è avvincente e si svolge con ritmo serrato. 


Le vite di Ada e di suo padre si intrecciano, sottolineate dall’alternarsi dei capitoli, che riguardano ora l’una ora l’altro. Il lettore è sollecitato a continuare la lettura per sapere “cosa avviene dopo”, spinto dall’incalzare degli avvenimenti in un’atmosfera di suspense.


Lo sfondo storico è reale e le vicende narrate, sebbene inventate, rispecchiano la crudeltà perpetrata a danno di persone innocenti.


Le descrizioni dei paesaggi sono molto precise e trasmettono le “sensazioni”, che prova chi sta guardando la realtà circostante (il soffiare della bora, il rumore e il colore del mare, la leggerezza dei fiocchi di neve).


I personaggi sono descritti più attraverso i loro stati d’animo che non per l’aspetto fisico, tanto che si ha l’impressione di provare i loro stessi pensieri.


Il romanzo tratta i temi della resistenza, del coraggio, dell’amore e si chiude con un finale a sorpresa. L’autrice celebra con abilità il dolore e la forza straordinaria dell’animo umano, che, nonostante le atrocità, mantiene viva la speranza.


CONSIGLIATO




Daniela dagli Orti

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